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1) Ed Stolper, La Massoneria settecentesca nel Regno di Napoli, P, VII, Pasquale Baffi, un martire dimenticato, in "Rivista Massonica", n.4, aprile 1976, pp. 232-236. Ma vedi anche Mariano D'Ayala, I liberi muratori di Napoli nel secolo XVIII , in "Archivio storico napoletano", XXIII, 1898, IV; Cesare Morisani, Massoni e Giacobint a Reggio Calabria (1740-1800), Reggio Calabria, 1907, nonché Carlo Francovich, Storia della Massoneria italiana dalle origini alla Rivoluzione Francese , La Nuova Italia, Firenze, 1975 (2 a edizione).2) Armando Dito, Giuseppe Logoteta massone e giacobino , in "Rivista Massonica" n. 10, dicembre 1977, pp 609-610. 3) Oreste Dito, L'influenza massonica nella storia calabrese dal 1799 ai nostri giorni , Brenner, Cosenza, 1979. 4) Su Jerocades vedi l'ampia nota bibliografica di Michele Cataudella, A. Jerocades: aspetti di letteratura giacobina in Calabria, in "Periferia", n. 16, genn.-apr. 1982, pp 3-19. Sulle origini della Massoneria in Calabria vedi però Salvatore Stranieri, La Massoneria a Ginfalco, ne "LaSila", marzo 1982, n. 3, in cui si riporta un documento che dà notizia della fondazione di una Loggia massonica nel 1723, ad opera del "duce di Girifalco del nobil casato di Caracciolo di Napoli". 5) Sul Salfi vedi G. B. De Sanctis, Francesco Saverio Salfi patriota, critico, drammaturgo, Pellegrini, Cosenza, 1970; Carlo Gentile, Francesco Saverio Salfi , Brenner, Cosenza 1974; sull'Aracri cfr. invece Raffaele Aversa, Gregorio Aracri da Staletti , Pellegrini, Cosenza, 1969. Su tutto il periodo in cui vissero il Salfi, l'Aracri, Jerocades e gli altri personaggi di seguito citati, fondamentale resta Gaetano Cingari, Giacobini e Sanfedisti in Calabria, Casa dei Libro, Reggio Catabria, 1978 (ristampa). 6) Armando Dito, Storia della Massoneria Calabrese Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria , Brenner, Cosenza, 1980 p. 18. 7) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit., p. 22. E' interessante, a questo proposito, quanto dice il Pike:"La forza cieca del popolo deve essere controllata e guidata, come la forza cieca del vapore che fa muovere le pesanti armi metalliche e girare e pesanti ruote ed è fatta per perforare e caricare il cannone e per tessere i più delicati merletti", e altrove: "La forza deve essere regolata dall'Intelletto. L'intelletto è per il popolo e per la forza dei popolo ciò Cile il sottile ago è per la bussola della nave" ...... E ancora: "I tiranni usano la stessa forza del popolo per incatenarlo e renderlo schiavo. Sicché il popolo va educato alla lotta per la sua stessa liberazione, cessando così di essere la "titanica potenza dei giganti, che costruisce le fortificazioni dei tiranni ed è incorporata nelle loro armate... La pietra grezza è il popolo: questa massa rozza e disorganizzata. La pietra cubica, simbolo di perfezione, è lo Stato, poiché i governanti derivano i loro poteri dal con senso dei governati e le leggi esprimono il volere del popolo, il governo è armonico, simmetrico, efficiente, con i poteri debitamente distribuiti ed equilibrati"(Alberi Pike, Morals and Dogma, vol . 1, Bastogi di A. Manuali, Foggia, 1983, pp. 43, 45, 48). 8) Giuseppe Gabrieli, Dall'Archivio Canosa: Massoneria e Carboneria, in "Rivista Massonica", n.9, dicembre 1978, pp. 582-586. 9) Oreste Dito, ibidem. 10) Oreste Dito, ibidem. 11) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit., p. 23. In altri contesti si trovano anche cinque Gradi, da Apprendista a Gran Maestro. 12) Giuseppe Gabrieli, Dall'Archivio Canosa ecc., cit. p. 582. 13) Giuseppe Gabrieli, Legami massonico carbonari, in "Rivista Massonica", n. 3, marzo 1977, p 147-152. 14) Armando Dito, Storia della Massoneria ecc., cit., p. 23 15) Armando Dito, ibidem. 16) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit. P. 20; idem, Massoneria, Carboneria ed altre societá segrete nella storia dei Risorgimento italiano, Forni, Bologna, 2 a rist., 1979 (cfr. anche l'edizione del 1905, Roux e Viarengo, Torino-Roma); Giuseppe Leti, Carboneria e Massoneria nel Risorgimento Italiano, Libreria ed. Moderna, Genova, 1925 (cfr. anche la ristampa anastatica Forni di Bologna). 17) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit., p. 32. 18) Gaetano Cingari , Mezzogiorno e Risorgimento, La restaurazione a Napoli dal 1821 al 1830, Laterza, Bari, 1976, p. 23. 19) ibidem. 20) Gaetano Cingari, Mezzogiorno e Risorgimenlo ecc., cit., pp. 103-104. 21) Gaetano Cingari, Risorgimento Calabro, in Calabria, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1983, pp. 31-37. 22) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit., p. 35. 23) Franco Della Peruta, Mazzini e i rivoluzionari italiani. Il "partito d'azione", 1830-1845, Feltrinelli, Milano, 1974, p. 260; Giuseppe Berti, I democratici e l'iniziativa meridionale nel Risorgimento, Feltrinelli, Milano, 1962, pp. 196 e segg, 24) "La Situazione", opuscolo del 1879, cit. in Benedetto Musolino, Giuseppe Mazzini e i Rivoluzionari Italiani, introduzione di Paolo Alatti, Pellegrini, Cosenza, 1982, vol. 1, p. 7. 25) Benedetto Musolino, Mazzini ecc., cit. 26) Francesco De Sanctis, La scuola cattolicoliberale e il romanticismo a Napoli, XI, Einaudi, Torino, 1953, pp. 57 e segg. ; Gaetano Cingari, Romanticismo e Democrazia nel Mezzogiorno, Domenico Mauro, Esi, Napoli, 1965; Antonio Piromalli, La letteratura calabrese, Guida, Napoli, 1977, pp. 135-153 27) Oreste Dito, La rivoluzione calabrese del '48, Brenner, Cosenza, 1980. 28) Oreste Dito, L'influenza massonica ecc., cit., pp. 40-41 29) Gaetano Cingari, Romanticismo e democrazia ecc., cit., ad nomina; su De Riso cfr. Gustavo Valente, Emigrazione politica di Calabresi. Il marchese Eugenio De Riso, in "Rivista Storica del Risorgimento", 1954, pp. 603-608. 30) Su Stocco vedi anche Pietro Camardella, I Calabresi della Spedizione dei Mille, Accademia Cosentina, 1976, pp. 47-58. Sul Nicotera vedi, per tutti, Vincenzo Giordano, La vita e i discorsi di Giovanni Nicotera nelle legislature, IX, XI e XII, Tip. Nazionale, Salerno, 1952. 31) Benedetto Musolino, Giuseppe Mazzini ecc., cit , 1, pp. 339-420. 32) Gian Biagio Furiozzi, L'emigrazione politica in Piemonte nel decennio preunitario, Olschki, Firenze, 1979; Silvia Rota Ghibaudi, L'emigrazione calabrese in Piemonte (1848-1860), in ''Calabria Nobilissima", XIV, 1960, no. 39-40, pp. 1-18; Bianca Montale, L'emigrazione politica in Genova e in Liguria (1849-1859), Sabatelli, Genova, 1982, per gli esuli calabresi a Genova vedi quanto riporta Enrico Esposito, Carlo Mileti e la democrazia repubblicana nel Mezzogiorno, di prossima pubblicazione in "Archivio Storico per la Calabria e la Lucama", 1984. 33) Matteo Mazziotti, La reazione borbonica nel regno di Napoli, Dante Alighieri, Roma, 1912, pp. 340-341. 34) Gaetano Cingari, La Calabria nella rivoluzione del 1860 , in Problemi del Risorgimento Meridionale, D'Anna, Firenze-Messina, 1965, pp. 154-241. 35) Aldo Alessandro Mola, L'internazionalismo massonico di Giuseppe Garibalai, in AA.VV., Garibaldi e il Socialismo (a cura di Gaetano Cingari), Laterza, Bari, 1984, pp. 147-164; idem, Storia della Massoneria italiana dall'Unità alla Repubblica, prefazione di Paolo Alatri, Bompiani, Milano, 1977. 36) I Giornali Politici Calabresi del Risorgimen lo (a cura di Giuseppe Grisolia), Cultura Calabrese Editrice, Belvedere M.mo (CS), 1983, "Il Monitore Bruzio". 37) "IlMonitore Bruzio", Supplemento, anno 1, n. 10. 38) Oreste Dito, La massoneria cosentina, Brenner, Cosenza, 1978, pp.7 e segg. 39) Enrico Esposito, Il movimento operaio in Calabria. L'egemonia borghese (1870-1892), Pellegrini, Cosenza, 1977. 40) Oreste Dito, La massoneria cosentina, cit., p.7. 41) Oreste Dito, op. cit., p.8. 42) Armando Dito, Storia della Massoneria calabrese ecc., cit., p. 27. 43) Armando Dito, op. cit., p. 36. 44) Aldo Alessandro Mola, L'internazionalismo massonico ecc., cit., p. 147. |
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